L’Italia ha dato il via libera alla ripresa della Serie A nel fine settimana del 20 giugno e alla Coppa Italia il 13 giugno.
Il nostro campionato potrà quindi ripartire dopo tre mesi di assenza, visto che il Governo continua ad allentare le restrizioni, ha dichiarato giovedì il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.
“L’Italia ricomincia a tornare alla normalità, è giusto che il calcio faccia lo stesso”, ha detto Spadafora.
“La federazione mi ha assicurato di avere un Piano B e un Piano C. Alla luce di queste considerazioni, il campionato può riprendere il 20 giugno“.
Il ministro ha inoltre aggiunto che il Comitato tecnico-scientifico del governo (CTS) ha accettato il protocollo sanitario proposto dai dirigenti del calcio italiano.
Il presidente della Federazione Italiana Calcio (FIGC), Gabriele Gravina, ha detto al ministro durante la videoconferenza che, in caso di interruzione del campionato, verrà utilizzato un sistema di spareggio, mentre in caso di sospensione definitiva si utilizzerà la classifica esistente.
“Abbiamo avuto un incontro molto utile”, ha detto Spadafora. “Fin dall’inizio ho detto che il calcio poteva ripartire una volta soddisfatte tutte le condizioni di sicurezza“.
Da quando il Sassuolo ha battuto il Brescia per 3-0 il 9 marzo, non si sono più giocate partite e anche gli allenamenti sono ripresi da poco
Il calcio italiano si trova ora ad affrontare un incubo di programmazione, per le partite che si svolgeranno a porte chiuse.
La Lega di Serie A si riunirà presto per esaminare “le diverse ipotesi di calendario” per le restanti partite di Serie A e di Coppa Italia, per un totale di 127 partite.
La maggior parte delle squadre ha ancora 12 partite di campionato da disputare, ma ci sono stati quattro rinvii.
Spadafora ha suggerito che la Coppa Italia potrebbe essere conclusa la settimana prima del ritorno in serie A.
Le semifinali di ritorno tra Inter e Napoli e Milan e Milan e Juventus, potrebbero essere disputate il 13-14 giugno con la finale del 17 giugno.
Ha aggiunto che la Coppa Italia si concluderà “nella settimana dal 13 al 20 giugno”.
“Sono contento e soddisfatto“, ha detto Gravina. “La ripresa del calcio rappresenta un messaggio di speranza per tutto il Paese”.
Ma molte questioni restano ancora da risolvere, tra cui i calendari delle partite, i contratti dei giocatori che terminano il 30 giugno e i diritti televisivi non pagati dalle emittenti.
“I calciatori non sono robot, ci sono preoccupazioni”, ha detto Damiano Tommasi, presidente del sindacato dei giocatori.
“Una questione critica è giocare una partita alle 16.30 che in Italia a giugno e luglio è impensabile”, ha aggiunto l’ex calciatore dell’Italia e della Roma.
La questione più spinosa resta il periodo di quarantena di due settimane in caso di esito positivo del test, che Spadafora ha insistito affinché rimanga.
“Il CTS è d’accordo con il protocollo medico, ma ha confermato l’assoluta necessità di un periodo di quarantena se un giocatore dovesse risultare positivo“, ha detto Spadafora, che non ha escluso future modifiche alla regola.
“Sono pronto a scommettere sulla ripresa del campionato, ma con questa regola della quarantena di 14 giorni, le possibilità di concluderla non sono alte”, ha detto Enrico Castellacci, presidente dell’Associazione Medici del Calcio Italiano.
Vedremo lo sviluppo della situazionenei prossimi giorni, ma le parole del ministro danno comunque molta speranza. Per rimanere aggiornato con le ultime news sulla Seria A, clicca qui e scopri uno dei migliori siti sull’argomento.